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Cantine e “Rutte” in Basilicata: Il Parco delle “Rutte” e delle Cantine di Pietragalla

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Dopo la fermentazione del mosto che avveniva nei palmenti, situati a Sud Est del paese, il vino veniva trasportato fino alla parte “alta” del paese in cui vi erano e tuttora sono presenti le “rutte” (termine dialettale che sta per grotta). Innanzitutto è d’obbligo la precisazione in base alla quale bisogna differenziare il termine “rutta” da “cantina”. Questi due termini, in passato, a Pietragalla, individuavano due ambienti ben distinti. Le Rutt, derivazione da grotta, servivano per la conservazione del vino in botti di varia grandezza appartenenti a diversi proprietari, mentre le cantine che erano ubicate in più punti del paese, erano luoghi adibiti a trattoria dove si arrostivano soprattutto i m’gliatiédd, e si beveva vino locale.

Le “rutte” o grotte sono ubicate nella zona Nord Ovest, nella parte inferiore del borgo antico, quindi in tutt’altra zona rispetto ai palmenti e denominata Mancosa.
Tale zona, poco esposta al sole, assicura anche d’estate freschezza ai locali per favorire una migliore conservazione del vino che è gelosamente custodito in botti di rovere.
Ancora una volta i contadini di un tempo oltre al senso pratico, hanno dimostrato di avere un ingegno, uno spirito di osservazione ed adattamento invidiabile considerando il contesto sociale in cui vivevano.
Queste rutte, sono delle vere e proprie grotte o per meglio dire delle cavità che sembrano portarci verso le viscere della terra e in alcuni casi è quasi impossibile verificare dove terminano.
Sono costruzioni molto particolari, la cui peculiarità è la perfetta combinazione tra natura e ingegno dell’uomo il quale sapendosi adattare alla morfologia del suolo riesce con sapienza e pazienza a scavare e modellare la roccia tufacea di cui il suolo stesso prevalentemente si compone.
Da qui scaturisce una rete di tunnel, una sorta di mondo sotterraneo in corrispondenza del centro storico, un luogo ricco di fascino e di mistero che molte volte ha stimolato la fantasia della gente del posto.
Di aneddoti su queste cavità sotterranee se ne possono raccontare tanti, ma esse vogliono soprattutto testimoniare la grande vocazione vitivinicola che questo borgo aveva sia per la quantità che per la eccelsa qualità del suo vino.
Vi è un numero elevato di cantine ed è impresa molto ardua contarle tutte; si susseguono una dopo l’altra lungo via Neviera e lungo la via “Mancosa”, zone nelle quali vi è la maggiore concentrazione, ma sono dislocate anche in altri posti del paese.
Percorso lungo la Via Neviera


Percorso lungo la Via Mancosa


Cantina “Zcchin” foto di Giovanni Lancellotti

Foto Giuseppe CIllis

Il loro ingresso è caratterizzato da antiche porte di legno ormai marcescente e a volte anche da portali e da archi a botte completamente realizzati in pietra.
Situate generalmente rispetto al livello stradale ad una profondità che va dai 4 ai 5 metri, vi si accede tramite una scala interna in pietra o in tufo.
Le cantine si sviluppano al di sotto delle abitazioni spingendosi a profondità considerevoli al cui interno si sviluppa una notevole escursione termica con un abbassamento di temperatura che raggiunge circa 7 °C che assicura un habitat naturale per la conservazione del vino.
La chiusura orizzontale che delimita questi locali da quelli soprastanti delle abitazioni è del tipo volta a botte che può essere in pietra locale oppure ricavata nelle roccia tufacea.
Per favorire la ventilazione e quindi il miglioramento delle condizioni termoigrometriche al loro interno sono stati predisposti dei fori nella muratura o delle finestrelle di dimensioni generalmente 10×20 cm.
Tantissime botti a destra e sinistra e spesso non si riesce nemmeno a contarle tutte. Per farlo in alcuni casi bisogna percorrere l’intera cantina perchè sono talmente lunghe da avere anche curve o rientranze. Forse le foto rendono più delle parole..


Foto Giuseppe CIllis

Si consiglia la visione del Documentario realizzato dal video maker Giovanni Lancellotti che illustra in maniera esauriente l’utilizzo di questi locali.

Chiunque fosse interessato a visitare la “Rutta Zcchin” e magari gustare un bicchiere di buon vino può contattare il Sig. Giovanni Lancellotti al seguente numero 3207207979