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DISTRETTO TURISTICO TERRE DI ARISTEO

  • Basilicata, l’alleanza di 17 Comuni per il distretto turistico-rurale “Terre di Aristeo”

    • Nel territorio dell’Alto Bradano i Comuni si uniscono per valorizzare il patrimonio rurale, enogastronomico e turistico dell’area, sfruttando l’effetto Matera 2019.

Nel marzo 2016, grazie al riconoscimento del MiBACT, è nato in Basilicata, nell’Alto Bradano, il secondo distretto turistico rurale In Italia meridionale, chiamato “Terre di Aristeo”. Il nome deriva da una divinità mitologica, appunto Aristeo, figlio di Apollo e della ninfa Cirene, che custodiva e vegliava sui boschi e sulle attività agricolo - pastorali.  Da ciò è quindi scaturito il collegamento con le eccellenze enogastronomiche del territorio e il suo fascino paesaggistico-naturalistico ancora sconosciuto al turismo di massa, un territorio di colline dolci coltivate a grano, di aree boscate (bosco San Giuliano di Forenza) ma anche di vigneti (è zona di produzione del vino Doc Aglianico) e oliveti, oggetto di promozione da parte del Centro per la civiltà dell’Aglianico e dell’Elaiotecnica (costituitosi nel 2015) proprio a Venosa (Potenza) – città del poeta latino Orazio – uno dei Comuni che formano il Distretto. Nel complesso sono ben 17 i Comuni che fanno parte del comprensorio: Acerenza, Atella, Banzi, Barile, Filiano, Forenza, Cancellara, Maschito, Oppido Lucano, Pietragalla, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania, Montemilone, Rionero in Vulture, San Chirico Nuovo, Tolve e Venosa. L’obiettivo del progetto sta nel far decollare la zona attraverso il turismo rurale, con una previsione di 100.000 presenze turistiche in entrata. Infatti in questa parte della Basilicata – definita “brigantesca” perché a Rionero in Vulture nacque il famoso brigante Carmine Crocco, la cui dimora è visitabile insieme al museo del brigantaggio – numerosissime e ancora molto sentite sono le manifestazioni religiose (feste patronali di San Canio ad Acerenza, San Rocco a Tolve e Venosa) ma anche quelle sportive (la gara podistica 6 ore dei Templari a Banzi, il 17 maggio), le sagre (solo per citarne alcune, quella dell’uva a Genzano e quella della salsiccia a Palazzo): eventi che richiamano, specialmente nel periodo estivo, molte persone originarie dei borghi ma anche turisti provenienti dal nord Italia e dall’estero. Preziosi e ancora poco conosciuti sono i monumenti e le testimonianze romane e medievali: si pensi ai resti della Venusia romana, alle catacombe ebraiche venosine, al centro storico con annessa cattedrale di Acerenza, riconosciuta come uno tra i borghi più belli d’Italia, il castello di Monteserico a Genzano di Lucania, l’antico e potente monastero benedettino a Banzi.

Sulla base di queste potenzialità territoriali, nelle ultime settimane si sta delineando una strategia di sviluppo dell’area basata sull’azione programmatica di “Lucus-esperienze rurali”, una rete di incontri che vede protagonisti gli attori locali: il promotore del progetto nonché presidente del distretto Saverio Lamiranda, il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alto Bradano e sindaco di Banzi, Nicola Vertone, Confcooperative Basilicata, Unpli (Unione nazionale pro-loco) Basilicata con Rocco Franciosa, il presidente di “Pensiamo Basilicata” Paolo Laguardia, e anche tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, gli operatori turistici, imprenditori e cittadini dell’area. La strategia di sviluppo locale si basa sull’ approccio “bottom-up” (attività di informazione e indagine che coinvolge direttamente ed attivamente cittadini e operatori locali nella programmazione strategica dei fabbisogni territoriali) e si colloca ora nella cosiddetta fase 2 della misura 19 Psr Basilicata 2012-2020; come ha dichiarato l’assessore regionale Braia prevede attività negoziali tra Regione e soggetti proponenti per la formazione di un partenariato pubblico-privato, ovvero dei Gal (gruppi azione locali) e lo stanziamento delle risorse finanziarie da assegnare. Al termine di questa fase ci saranno attività negoziali tra Regione e ciascun Gal costituito, al fine di approvare definitivamente i piani d’azione con i relativi piani finanziari. A fianco al turismo rurale si punta a costruire una rete di infrastrutture, a partire da banda ultra larga e viabilità. I vantaggi che questo marchio d’area potrà offrire saranno sicuramente benefici e agevolazioni economiche a imprese agricole, artigiane e turistiche ed eventualmente per qualsiasi investitore che voglia sviluppare iniziative sul territorio. A rafforzare ulteriormente il distretto contribuirà – come auspicato dai rappresentanti di Confesercenti, Confartigianato e Cia nell’incontro tenutosi a Melfi il 3 febbraio scorso – il collegamento col grande evento Matera 2019.

Articolo pubblicato sulla rivista torinese "Marketing del territorio" a cura di Rocco PARENTE