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E’ originario di Pietragalla il nuovo primario di cardiochirurgia delle terapie avanzate dell’ospedale “San Raffaele” di Milano.

  • Raccoglie l’eredità del professor Ottavio Alfieri, primario dal 1996

E’ originario di Pietragalla il nuovo primario di cardiochirurgia delle terapie avanzate dell’ospedale “San Raffaele” di Milano. Michele De Bonis, originario di Pietragalla, assieme al professor Alessandro Castiglioni, nuovo primario dell'unità operativa di cardiochirurgia, raccoglie l’eredità del professor Ottavio Alfieri, primario dal 1996 della cardiochirurgia del nosocomio milanese che, sotto la sua direzione, è divenuto un centro di riferimento nazionale e internazionale per la chirurgia riparativa della valvola mitrale, per la chirurgia della fibrillazione atriale e dello scompenso cardiaco e per la chirurgia coronarica a cuore battente. Alfieri ha voluto concepire, di concerto con l’amministrazione del “San Raffaele”, l’unità di cardiochirurgia sulla base del concetto dell’“heart team”, con specialisti diversi (cardiologo, aritmologo, chirurgo vascolare, cardiochirurgo)che concorrono assieme alla risoluzione della patologia. “E’ doveroso da parte mia anzitutto  esprimere profonda gratitudine verso il professor Alfieri – racconta De Bonis - perché è a lui che dobbiamo tutto ciò che abbiamo imparato, sia io che il professor Castiglioni, assieme a tutti quelli che hanno l’onore ed il privilegio di lavorare in questa istituzione. Sarebbe difficile riassumere in poco tempo tutto quello che in quasi 20 anni di attività professionale è riuscito a trasmetterci. Quindi il fatto che abbia, assieme alla presidenza ed all’amministrazione, perseguito l’obiettivo di lasciare la sua eredità così importante e così grande a me e a Castiglioni ci riempie di gioia e gratitudine. Ovviamente siamo molto felici che il professor  Alfieri – continua il luminare lucano - abbia deciso di continuare a dare il suo contributo prezioso all’unità”. Quanto ai progetti futuri, l’augurio del professore pietragallese è quello di “realizzare con tutto il team soluzioni innovative in ambito terapeutico, di promuovere il concetto della cooperazione con le altre unità dell’area cardio-toraco-vascolare del nostro istituto, formare e promuovere i giovani colleghi che ci circondano e sviluppare assieme a loro ancora di più la ricerca che è il cuore di tutto e parte integrante del nostro lavoro”.

Alessandro Boccia

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