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Cattedrale di Irsina

  • La cattedrale di Irsina

La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, considerata un vero e proprio museo grazie al suo ricco patrimonio artistico.

La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, per la sua architettura e soprattutto per la notevole importanza delle opere conservate al suo interno, rappresenta uno dei monumenti più rilevanti della Basilicata.
Le sue radici molto antiche e nel corso degli anni ha dovuto subire distruzioni e ricostruzioni che si sono susseguite nel corso degli anni.
Nel 988 a seguito dell’invasione da parte dei Saraceni fu distrutta ma poi ricostruita dal principe Giovanni di Salerno. L’impianto allo stato attuale risale per gran parte alla fine del 700.
La pianta è a croce latina, con tre navate che terminano con tre absidi, con transetto sormontato da una cupola e cappelle laterali.
La cripta in stile romanico, presenta una pianta a croce greca, realizzata in pietra locale e un aspetto molto interessante è che essa poggia sulla roccia.



La facciata è in stile barocco con portale centrale decorato.

Il campanile è caratterizzato da due stili; romanico nella parte inferiore, tardo gotico nella parte superiore dove spiccano le bifore e archetti pensili.

  • La Cattedrale, un vero e proprio museo

La cattedrale al suo interno conserva un notevole patrimonio artistico grazie alla donazione di un notaio di origini irsinesi avvenuta nel 400 il quale commissionò ad alcuni artisti padovani una serie di opere d’arte. 
La donazione conta:
- una scultura raffigurante la Madonna col Bambino attribuita a Nicolò Pizolo del XV secolo
- un Crocifisso ligneo di scuola donatelliana sopra l'altare maggiore
- un reliquiario d’argento contenente le ossa del braccio di Sant'Eufemia
- un fonte battesimale in marmo rosso di Verona risalente al 1400

- Un dipinto con Sant'Eufemia del Mantegna

- un coro e pulpito ligneo del 700

  • La statua di Sant’Eufemia del Mantegna


Tra queste annoveriamo soprattutto la statua di Sant’Eufemia grazie alla quale Irsina ha guadagnato in questi ultimi tempi una grande notorietà in quanto molti studiosi avvalorano l’ipotesi secondo la quale essa sia stata realizzata da Andrea Mantegna, uno degli artisti di spicco del Rinascimento italiano. La statua, custodita nella cattedrale di Irsina, è alta circa 1,70 metri e raffigura la martire Santa Eufemia con una mano nelle bocca di un leone e simboleggia il martirio subito nel 304 d.C. mentre l’altra mano sostiene un triplice monte con un castello che simboleggia “Montepeloso”, l’antica Irsina. La statua è stata realizzata in pietra di Nanto una località del Veneto.

La Santa Eufemia è stata pubblicata per la prima volta nel 1996 e proposta, a motivo dei forti caratteri mantegneschi del panneggio e della struttura del viso, largo e con zigomi alti, del tutto simili nella Santa Giustina del polittico di San Luca ora a Brera, quale rarissima  testimonianza dell’attività scultorea di Andrea Mantegna. Dal punto di vista iconografico anticipa la tela dello stesso soggetto a Capodimonte, permettendo così di fissarne la datazione tra il 1453, epoca d’esecuzione del polittico di San Luca, e il 1454, data della tela ora a Napoli. Le sorprendenti affinità stilistiche legano la statua di Santa Eufemia alle due opere del Mantegna citate nonché all’Assunta affrescata nella cappella Ovetari a Padova.
Clara Gelao, storica dell’arte

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