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Palazzo Ducale

  • Il Palazzo Ducale di Pietragalla

Un palazzo che ha fatto la storia del brigantaggio in Basilicata.

Sulle origini del Palazzo Ducale, e’ importante non trascurare l’influenza monastica che caratterizza l’Italia Meridionale dal VII all’ VIII secolo segnando con le loro architetture il territorio lucano.Su una pietra scolpita che si trova all’interno della chiesa madre risalente al 1659 si fa riferimento alla comunità di San Basilio. Quindi e’ possibile ipotizzare che all’origine il complesso monumentale sia stato sede di una comunità monastica, anche se risulta difficile stabilire quale sia stato il nucleo originario e gli ampliamenti successivi. L’impianto si divide in due parti:la prima che conserva presumibilmente i caratteri dell’antico castello costruito intorno al 1100,

l’altra invece costituisce l’ampliamento a Sud – Ovest attuato durante la seconda meta’ del ‘400 da architetti napoletani e che dimostra una diversa impronta nella distribuzione e nei caratteri.Il Palazzo si arricchisce cosi di ampie loggiate. Il Palazzo e’ imponente per le sue dimensioni e la sua complessità architettonica. All’inizio del complesso si trovano i resti di una chiesa ad unica navata coperta con capriate lignee dove internamente sono ancora evidenti i resti di un altare. Prospiciente la chiesa troviamo un cortile con al centro una botola di una cisterna, sul lato sinistro una torre o un campanile più alta della misura attuale.Lungo la facciata principale spicca un ampio portico sopra il quale vi e’ una loggetta che si estende per quasi tutta la facciata dell’edificio, sorretta per il resto da sporgenze che aumentano il volume del palazzo e sono munite di ampi portali, visibilmente restaurate altre loggette isolate di notevole pregio contribuiscono a rendere armonioso il Palazzo.Da notare dei caratteristici portali bugnati di pregevole fattura.Un suggestivo portale di ingresso dell’ala Est del Palazzo (foto sinistra) mette in comunicazione l’esterno con il borgo antico. Nella facciata posteriore e adiacente al nucleo storico da evidenziare la presenza di alcune finestre che richiamano presumibilmente lo stile di quelle del Palazzo Ducale di Venezia. Al suo interno sono custodite tele settecentesche e pregevoli dipinti uno dei quali raffigurante il ratto delle sabine.


Sede di nobili famiglie come gli Orsini. Nel 1633, il 20 Ottobre, il Barone di Bisceglie, Francesco Melazzi per 200 ducati acquistale terre di Pietragalla e Casalaspro. I Melazzi si succedono alla baronia di Pietragalla per quattro generazioni. L’ultimo Melazzi, Teodosio, non ha eredi diretti per cui una delle figlie sposando un Acquaviva D’Aragona da l’avvio a questo nuovo casato. Questo palazzo conserva una testimonianza storica notevole se si pensa che ad esso e’ legata la vicenda di due giornate di battaglia dei cittadini pietragallesi contro i briganti. I giorni 16 e 17 Novembre 1861 segnarono la fine del brigantaggio. Una colonna di circa 400 briganti invadendo i vicoli di Pietragalla costrinsero parte della popolazione a rifugiarsi nel palazzo. Dopo ore di resistenza e cruenta battaglia, i briganti viste le numerose perdite non poterono che ritirarsi. Il Console inglese da Tagliacozzo scrivendo al suo paese dice: “Dopo la fazione di Pietragalla, la piu’ importante in basilicata, la banda Borjes non pote’ piu’ riorganizzarsi”. L’evento e’ testimoniato da una lapide posta sulla facciata principale del Palazzo Ducale.

  • Una pagina di storia

 

Questo storico Palazzo degli Acquaviva d’Aragona Fortalizio improvvisato dalle memorande giornate del 16 e 17 Novembre 1861 ardimentosi cittadini in piccolo numero opposero vigorosa resistenza estrema eroica resistenza alle orde gigantesche del generale Borjes che decimate sbaragliate sconfitte dal rinsaldato valore del popolo in armi volsero in precipitosa e ordinata fuga perdendo per sempre la tracotante baldanza che di stragi e di rovine aveva funestato le terre lucane Pietragalla nel  71° anniversario consacra l’imperitura riconoscente gratitudine a queste mura ospitali sacre alle memorie dei posteri rivendicando orgogliosa gloria.

  • Mappa dell’itinerario

  • Video