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I nostri borghi veri e propri giacimenti culturali. More »

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IL BORGO ANTICO DI PIETRAGALLA

  • Urbsturismo

Il recupero dei valori architettonici e delle tecniche costruttive di un tempo per rileggere la storia e la proposta - offerta per un tipo di turismo culturale ed ecosostenibile. I nostri borghi antichi rappresentano veri e propri giacimenti culturali. In quanto tali, sono testimonianza incancellabile di storia usi e costumi di un tempo. I centri storici, in tutta la loro bellezza, conservano per larghi tratti una notevole qualità urbanistica e architettonica. Dal tessuto urbanistico omogeneo, a volte compatto, regalano al territorio armonia e il giusto rapporto tra uomo e natura. Concepiti come sistemi di difesa dalle invasioni nemiche, conservano la caratteristica di villaggio-fortezza dominato dal castello simbolo del potere politico – militare.

  • Struttura urbanistica

La bellezza di Pietragalla si può riscoprire nel suo centro storico ricco di vicoletti e archi che si arrampicano fino ad arrivare al punto più alto del paese dominato dall'imponente campanile. Pietragalla sorge come insediamento di tipo feudale e come tale è dominata dal castello (attuale Palazzo Ducale) simbolo del potere politico e dalla Chiesa Madre simbolo del potere religioso. Si riscontra per il centro storico, la cui compattezza è verificata a tutti gli effetti, uno schema a sviluppo radiale la cui direttrice principale è costituita da Via Roma mentre il resto dell’abitato contiguo ad esso riscontra uno sviluppo concentrico-avvolgente. Il borgo era fortificato e l’andamento delle mura marcava i limiti delineati in maniera netta dall’attuale centro storico. In questo caso l’appellativo di “città fortezza” attribuito a Pietragalla era ed è tuttora appropriato. Si avanza un’altra ipotesi che nega l’esistenza della cinta muraria la quale sarebbe stata sostituita  dagli stessi edifici, all’esterno alti e tangenti, con la serie di archi minori che consentivano l’accesso all’interno del borgo. L'accesso era garantito da tre porte con bastioni, attualmente illeggibili, che rappresentavano la naturale conclusione delle strade che dalle campagne del feudo portavano al borgo.

Il prolungamento di archi (accessi secondari) addossati alle case, dall'esterno verso l'interno, avrebbe formato il limite urbano. La piazza assumeva una vera e propria fisionomia che racchiudeva tutti i connotati della piazza medioevale; in essa si svolgevano manifestazioni pubbliche o celebrazioni religiose, essa fiancheggiava l’edificio politico(Palazzo Ducale) e quello religioso (Chiesa Madre). In definitiva la piazza era articolata su due livelli rappresentati da terrazzamenti e la cui spazialità generava la destinazione d’uso (civile e religioso).

  • Le Cantine del centro storico:”I Rutt”

Percorrendo le strade e i vicoli del centro storico si nota la forte presenza dei locali adibiti a cantina , le cosiddette “rutte” secondo il gergo dialettale pietragallese.
Sono concentrate prevalentemente lungo Via Mancosa chiamata così perché situata nella zona Nord del centro storico e quindi poco esposta al sole. La maggior parte di questi locali costituiscono delle vere e proprie cavità sotterranee. Ricavate scavando nel terreno di natura tufacea ; situate generalmente rispetto al livello stradale ad una profondità che va dai 4 ai 5 metri, vi si accede tramite una scala interna in pietra o in tufo. Le cantine si sviluppano al di sotto delle abitazioni spingendosi a profondità considerevoli al cui interno si sviluppa una temperatura di 7 °C che assicura un habitat naturale per la conservazione del vino in botti di quercia. La chiusura orizzontale che delimita questi locali da quelli soprastanti delle abitazioni è del tipo volta a botte che può essere in pietra locale oppure ricavata nelle roccia tufacea. Per favorire la ventilazione e quindi il miglioramento delle condizioni termoigrometriche al loro interno sono stati predisposti dei fori nella muratura o delle finestrelle di dimensioni generalmente 10x20 cm.

  • Una peculiarità degna di rilievo: Le “Cuntane”

Come gli “antichi” sapessero ricorrere a particolari espedienti nel modo di costruire per migliorare le proprie condizioni di vita lo si e’ potuto appurare grazie alle testimonianze che nel corso dei secoli si sono succedute.
Pur non disponendo di strumenti e tecnologie che oggi si possono utilizzare, l’uomo dell’antichità faceva di necessità virtù ricorrendo con molta sagacia a semplici accorgimenti ma sicuramente efficaci, che potessero conferire dignità e qualità alle costruzioni soprattutto sotto il profilo del comfort abitativo.
Tutto questo trova parziale riscontro nel nostro centro storico dove è possibile notare una peculiarità che merita senza dubbio attenzione per l’aspetto tecnologico ed architettonico che essa riveste. Si tratta delle “Cuntane”  ; questo termine dialettale indica uno spazio strettissimo variabile da un minimo di 30 a un massimo di 60 cm tra due aggregazioni di fabbricati  dello stesso comparto. La funzione principale delle “Cuntane” è quella di convogliare e smaltire le acque piovane  scaricate dalle falde interne dei tetti dei fabbricati tramite gronde e pluviali, grazie ad una leggera pendenza formata dal livello superiore ed inferiore delle due strade che delimitano il comparto. L’interspazio con l’ausilio di piccole aperture praticate nella muratura o piccole finestre, garantisce l’aerazione e la parziale illuminazione dei vani che vi si affacciano, generalmente sono dei locali di servizio come la cucina o il bagno.

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