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Templari in Basilicata

  • La vistosa presenza nell’Altobradano

Anche in Basilicata è attestata la presenza Templare:le notizie si traggono da un manoscritto conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli nel quale vi è una precisa elencazione di beni che erano situati a Nord –Est nella zona agricola più ricca della regione. I templari erano proprietari di “staciones”, vigne e castagneti a Melfi, di terreni presso Cisterna, cittadina in seguito scomparsa, di una estesissima zona di territori al centro dei quali si ergeva una masseria che la fonte definisce “optima” a Lavello paese nel quale nel 1226 era stato eletto vescovo un tale Riccardo che apparteneva all’Ordine Templare. Particolarmente ricchi i beni mobili e immobili anche a Venosa:molti terreni coltivabili e vigne ubicate nel vallone sottostante la cittadina, tre case poste nella parrocchia di Santa Barbara, in quella di San Nicola e in quella di San Biagio. All’Ordine altresì, apparteneva un grande palazzo posto nella Piazza principale di Venosa e molto verosimilmente potrebbe trattarsi di quello stesso palazzo che passò fra i possedimenti dei Cavalieri Giovanniti di Venosa quando l’Ordine Templare venne soppresso e nel quale risedettero i Balì dell’Ordine Ospitaliero. Ma è fuori di dubbio che il centro della Basilicata dove fu più vistosa la presenza templare fu Forenza. I Cavalieri del Tempio erano proprietari dell’intero Casale di San Martino e di molti altri beni. Il grande interesse di questo documento che ci segnala questa informazione sta nel fatto che ci descrive in maniera particolareggiata la nascita di un nuovo casale. San Martino “de pauperibus” (non è da escludere che l’aggettivazione “dei poveri” sia solo l’abbreviazione di una denominazione più lunga e cioè San Martino dei Poveri Cavalieri del Tempio) fu costruito da Re Carlo I d’Angiò, quindi dopo il 1226 subito fuori la cittadina di Forenza e all’interno di esso vi era una chiesa dedicata a San Martino, case, un forno, un mulino ad acqua, vigne e terre e contava trenta fuochi. Vi era inoltre una masseria ubicata vicino la chiesa.In particolare si segnala la presenza di tantissime vigne che ancora oggi caratterizzano la zona in esame. Di questo casale si conosce non solo la data di fondazione ma anche il momento in cui esso si spopolò e venne quasi Ma è fuori di dubbio che il centro della Basilicata dove fu più vistosa la presenza templare fu Forenza. I Cavalieri del Tempio erano proprietari dell’intero Casale di San Martino e di molti altri beni. Il grande interesse di questo documento che ci segnala questa informazione sta nel fatto che ci descrive in maniera particolareggiata la nascita di un nuovo casale. San Martino “de pauperibus” (non è da escludere che l’aggettivazione “dei poveri” sia solo l’abbreviazione di una denominazione più lunga e cioè San Martino dei Poveri Cavalieri del Tempio) fu costruito da Re Carlo I d’Angiò, quindi dopo il 1226 subito fuori la cittadina di Forenza e all’interno di esso vi era una chiesa dedicata a San Martino, case, un forno, un mulino ad acqua, vigne e terre e contava trenta fuochi. Vi era inoltre una masseria ubicata vicino la chiesa.In particolare si segnala la presenza di tantissime vigne che ancora oggi caratterizzano la zona in esame. Di questo casale si conosce non solo la data di fondazione ma anche il momento in cui esso si spopolò e venne quasi Ma è fuori di dubbio che il centro della Basilicata dove fu più vistosa la presenza templare fu Forenza. I Cavalieri del Tempio erano proprietari dell’intero Casale di San Martino e di molti altri beni. Il grande interesse di questo documento che ci segnala questa informazione sta nel fatto che ci descrive in maniera particolareggiata la nascita di un nuovo casale. San Martino “de pauperibus” (non è da escludere che l’aggettivazione “dei poveri” sia solo l’abbreviazione di una denominazione più lunga e cioè San Martino dei Poveri Cavalieri del Tempio) fu costruito da Re Carlo I d’Angiò, quindi dopo il 1226 subito fuori la cittadina di Forenza e all’interno di esso vi era una chiesa dedicata a San Martino, case, un forno, un mulino ad acqua, vigne e terre e contava trenta fuochi. Vi era inoltre una masseria ubicata vicino la chiesa.In particolare si segnala la presenza di tantissime vigne che ancora oggi caratterizzano la zona in esame. Di questo casale si conosce non solo la data di fondazione ma anche il momento in cui esso si spopolò e venne quasi  ed arrestato presso Santa Maria di Picciano, monastero situato a pochi chilometri da Matera.
A cura di Antonella Pellettieri – tratto dal libro “Normanni e templari tra Nord Europa e Sud Italia”

  • La tesi dello storico Mario Moiraghi

 I Cavalieri Templari ebbero origine in Italia Altobradano, la magica terra di Basilicata culla dei Cavalieri Templari

Quando si parla dell’Ordine dei Cavalieri Templari, la storiografia ufficiale afferma che esso sia stato fondato in Francia, nel 1118, dal nobile Hugues de Payns.Tutto questo potrebbe essere un falso storico! Il Professor Mario Moiraghi, docente universitario ed esperto di storia medioevale, in maniera rocambolesca quanto convincente dimostrerebbe che i Templari abbiano avuto origine in Italia, fondati da Hugo de Paganis o Ugo dei Pagani nativo di Forenza in Basilicata. I cugini Francesi dal canto loro si sarebbero appropriati di questa “pesante” eredità trasformandone il nome in “Hugues de Payns” alterando addirittura i testi latini di Guglielmo da Tiro, considerato uno dei più autorevoli storici in materia di templari.Quest’ultimo nei suoi libri asserì in maniera esplicita che fu Ugo dei Pagani il fondatore dei Templari, ma i traduttori francesi cambiarono quel nome in Hugues de Payns, nobile cavaliere di Champagne, regione della Francia. La tesi del Moiraghi è avvalorata da documenti inconfutabili e resi noti in un suo libro “L’italiano che fondò i Templari”. Infatti in una lettera datata 1103 Hugo de Paganis scriveva a un suo zio, appartenente alla famiglia degli Amarelli, che comunica la morte del cugino Alessandro, membro dei Templari, avvenuta in uno scontro con gli infedeli. In tale documento si evince come Ugo abbia fatto visita al re Baldovino I in occasione della morte del cugino di lui, Goffredo di Buglione che fu uno dei principali organizzatori della prima crociata. Inoltre Ugo dei Pagani racconta anche di avere confermato al re la presenza in Terra Santa dell’ordine da lui fondato per difendere i cristiani in terra santa. Dal documento si evince altresì come i templari e le loro gesta fossero esistiti prima del 1118 data indicata dalla storiografia ufficiale come anno della loro fondazione. Ulteriori riscontri per giunta inconfutabili a favore delle tesi del Moiraghi si evincono in un libro scritto da un monaco del 1100, Simone di Saint Bertin, in cui si narra delle origini mediterranee dei Templari e che, proprio all’epoca in cui stava scrivendo, Hugo de Paganis aveva fondato un ordine di cavalleria per la difesa della Terra Santa. Un documento del 1621, di Marco Antonio Guerini, asserisce in maniera chiara che Hugo de Paganis sia stato l’iniziatore e quindi il primo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari. Lo stesso documento riporta il luogo di sepoltura di Ugo dei Pagani, la chiesa di San Giacomo a Ferrara storicamente di origine Templare e quindi coerente con le gesta di Ugo dei Pagani. Il problema dell’origine dell’Ordine Templare non è roba da poco e i molti documenti rinvenuti sono la riprova delle tesi del Moiraghi e possono riscrivere la storia. Lo stesso documento riporta il luogo di sepoltura di Ugo dei Pagani, la chiesa di San Giacomo a Ferrara storicamente di origine Templare e quindi coerente con le gesta di Ugo dei Pagani. Il problema dell’origine dell’Ordine Templare non è roba da poco e i molti documenti rinvenuti sono la riprova delle tesi del Moiraghi e possono riscrivere la storia.

Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo al il sito dello storico studioso Mario Moiraghi dove si trovano materiali online per lo studio, la ricerca, la lettura di eventi storici e culturali controversi >>

  • Ugo dei Pagani e la sfida del Mito- A.D. 1118 >>